The Black Blues Brothers, lo spettacolo-cult di produzione italiana, dopo oltre 500 date in tutta Europa debutterà al Fringe Festival di Edimburgo, prima di riprendere il tour italiano.
The Black Blues Brothers, la produzione cult tra circo contemporaneo e commedia musicale, nata dalla fantasia di Alexander Sunny, sta per debuttare al Fringe Festival di Edimburgo dove lo spettacolo sarà in cartellone dal 1° al 25 agosto.
Tra circo contemporaneo e commedia musicale
In un elegante locale dallo stile Cotton Club, assecondando i capricci di una dispettosa radio d’epoca che trasmette musica rhytm’n’blues, il barman e gli inservienti diventano equilibristi, sbandieratori e giocolieri. Tra gag esilaranti, fulminei striptease e divertenti sfide di ballo, gli oggetti di scena (sedie, tavoli, appendiabiti, vasi e specchi) diventano strumenti per acrobazie mozzafiato; e il pubblico in platea si lascia trascinare dalle travolgenti note della colonna sonora del film di John Landis, The Blues Brothers.
Dal Kenya per conoscere i propri limiti
I Black Blues Brothers portano nel cuore la loro terra, il Kenya, dove si occupavano di teatro sociale in situazioni difficili ed è per questo che quando sono in scena scatenano tutta la loro gioia di vivere: considerano il circo un potente mezzo di emancipazione e aggregazione, un modo per conoscere i propri limiti e lo trasmettono al pubblico attraverso workshop di acrobatica organizzati da Open Circus, progetto di ricambio generazionale e formazione del pubblico sostenuto dal MiBAC.
Ogni performance dei Black Blues Brothers si trasforma in un evento di forte richiamo, dalle loro partecipazioni tv (Tú sí que vales) alle esibizioni per Papa Francesco e il Principe Alberto di Monaco.
Dopo aver concluso un’altra trionfale stagione in Italia, con 30 date - alcune delle quali su palcoscenici visitati per la seconda volta, come Le Musichall, a Torino - e oltre 250 mila spettatori in tutta Europa, lo spettacolo sarà nuovamente in tournée sui palcoscenici italiani nella stagione teatrale 2019/2020; nel futuro della compagnia, anche una nuova produzione teatrale, protagonisti ancora una volta i cinque vulcanici artisti keniani, ma in un contesto differente e alle prese con evoluzioni più ardite.